Vincenzo Cardarelli quotGabbianiquot











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Mario Giacalone legge Gabbiani di Vincenzo Cardarelli. • _______________________ • Non so dove i gabbiani abbiano il nido, • ove trovino pace. • Io son come loro • in perpetuo volo. • La vita la sfioro • com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. • E come forse anch'essi amo la quiete, • la gran quiete marina, • ma il mio destino è vivere • balenando in burrasca. • _______________________ • Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano. • Vincenzo Cardarelli, il cui vero nome era Nazareno Caldarelli, nacque a Corneto Tarquinia (Viterbo), attuale Tarquinia, dove suo padre Antonio Romagnoli, d'origine marchigiana, gestiva il buffet della stazione ferroviaria; qui trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza. Figlio illegittimo, ebbe un'infanzia travagliata, privata sin dall'inizio della presenza materna (Giovanna Caldarelli abbandonò la famiglia quando Vincenzo era piccolo), caratterizzata da una menomazione al braccio sinistro e dalla solitudine.[1] Compì studi irregolari, formandosi prevalentemente da autodidatta. All'età di diciassette anni fuggì di casa e approdò a Roma dove, per vivere, fece i più svariati mestieri, fra i quali il correttore di bozze presso il quotidiano Avanti!. Sull'Avanti!, del quale divenne redattore, ebbe inizio, nel 1909, la sua carriera giornalistica. Collaborò a Il Marzocco, La Voce, alla rivista Lirica e al quotidiano Resto del Carlino. Frequenta assiduamente la Biblioteca nazionale, luogo dove avviene la sua formazione poetica • L'esperienza poetica di Cardarelli si pone a cavallo tra l'avanguardia degli anni dieci e la restaurazione degli anni venti. Ad ogni modo l'esperienza avanguardistica si riverbera nell'opera cardarelliana anche successivamente al distacco da essa e al rigetto di ogni trasgressione espressiva. La collaborazione alla rivista La Voce rappresenta il punto di maggiore tangenza al clima avanguardistico, del resto le opere di quegli anni rivelano non pochi influssi riconducibili all'alveo dell'avanguardia: espressionismo linguistico, frammentismo, temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità. Parallelamente l'arte cardarelliana risulta segnata da una ricerca costante di compostezza, di tono colloquiale e di atteggiamento ragionativo e distaccato. • Nella poesia di Cardarelli sono individuabili due tendenze opposte che entrano solitamente in tenzone: una pulsione trasgressiva e una volontà di autocontrollo[9]. A prevalere è generalmente la seconda, che comporta l'accentuazione della compostezza formale senza però far venire meno l'elemento di derivazione avanguardistica. Il ritorno all'ordine che si attesta a partire dagli anni Venti, come per altri scrittori, è la logica conseguenza di un'insicurezza psicologica frutto della crisi della funzione sociale dell'intellettuale. In tal senso è da leggersi il passaggio dall'avanguardismo vociano al clima restaurativo della Ronda, rivista improntata al culto del passato e dei classici, ma anche al recupero della funzione tradizionale dell'intellettuale. Tale transizione è accettata con entusiasmo da Cardarelli, che vi legge la possibilità di un rilancio dell'identità del letterato e dell'intellettuale. • ___________________________________ • Opere principali • Narrativa e poesia • Prologhi, Milano, 1916 • Prologhi (Settembre 1913-Luglio 1914), a cura di Clelia Martignoni e introduzione di Silvio Ramat, Genova, Edizioni San Marco dei Giustiniani, La Biblioteca Ritrovata , 2004. • Viaggi nel tempo, Firenze, 1920; • Terra genitrice, con un disegno di C. E. Oppo; Roma,La Terza Pagina, 1924. • Favole e memorie, Milano, 1925; • Il sole a picco(con ventidue disegni di Giorgio Morandi) Bologna,L'Italiano Editore in Bologna, 1928|1929; • Prologhi viaggi, favole, Lanciano, 1929; • Giorni in piena, Roma, 1934; • Il cielo sulle città, 1939 • Poesie, Roma, 1936 ristampa accresciuta, Roma, 1942; • Rimorsi, Roma, 1944; • Lettere non spedite, Roma, 1946; • Poesie nuove, Venezia, 1946; • Solitario in Arcadia, Milano, 1947; • Villa Tarantola, Milano, 1948; • Poesie, Milano, 1949; • Viaggio d'un poeta in Russia, Milano 1954, • Invettiva ed altre poesie disperse, Milano, 1964; • Autunno, sei vecchio, rassegnati, a cura di C. Martìgnoni, Lecce, 1988; • Opere complete, a cura di G. Raimondi, Milano, 1962; • Poesie, Mondadori, Milano, 1962; • Opere, a cura di C. Martignoni, Milano, 1981. • Gabbiani, a cura Mondadori, Milano, 1998. • Estate, a cura di Alice, 2008 • ___________________________________ • Arti Drammatiche • Collane #videopoesie #letteraturaitaliana #poesie • di Mario Giacalone • MJStudio :: 2020

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