Guerrieri Rizzardi decennale per Amarone e restauro della Villa











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Il 22 giugno è stata una data importante per l’azienda agricola Guerrieri Rizzardi. Sono stati celebrati ben due eventi di rilievo: le 10 annate di Amarone Rizzardi e i 10 anni dal restauro di Villa Rizzardi. Dopo un aperitivo di benvenuto, si è svolto un incontro moderato dal giornalista Stefano Tesi. Relatori, Olimpia, Giuseppe e Agostino Rizzardi e Luigi Fragonese, in rappresentanza dello studio Filippo Giustiniani Partners che ha operato il restauro. • «Due sono le date importanti che riguardano la storia della nostra famiglia - ha ricordato Olimpia Rizzardi - il 1430 quando i Guerrieri comprarono le mura di Bardolino dai Veneziani per insediarvisi e il 1649, anno in cui i Rizzardi acquisirono “pezze di vigne e ulivi” in Valpolicella. Due casate che nella provincia veronese si sono rafforzate nei secoli attraverso la passione per l’agricoltura e per la viticoltura di questo territorio, fino a quando, nel xx secolo, si sono unite con il matrimonio di Carlo Rizzardi e Giuseppina Guerrieri. Le tenute di ciascuna famiglia, con le rispettive produzioni vinicole, hanno dato così vita all'attuale Guerrieri Rizzardi». «Il ramo dei Guerrieri – ha sottolineato Agostino Rizzardi - si è da sempre dedicato alle attività tipiche delle nobili famiglie residenti sul lago avvalendosi delle risorse del territorio: produzione di olio e di vino, cantieristica, infine ospitalità. Nello specifico, la cantina nacque negli ambiti delle proprietà famigliari nel 1678, mentre è stato il secondo dopoguerra del XX secolo a inaugurare la stagione del turismo spingendo da un lato a un rafforzamento dell’attività vitivinicola e dall’altro a una cura dell’accoglienza e all’offerta di servizi turistici con le prime ristrutturazioni dei palazzi. Il ramo dei Rizzardi si è invece sempre prevalentemente dedicato all’agricoltura: in tal senso, a partire dagli anni Ottanta del Novecento venne definita la struttura dell’attuale attività vitivinicola, che ha poi contribuito a sviluppare sia un turismo paesaggistico, attraverso le visite al giardino di Pojega, sia quello degli appassionati di enologia con le degustazioni nel punto vendita». «Il filo conduttore di tutti gli interventi - ha annotato Luigi Fragonese - è stato il mantenimento della connotazione della villa a residenza, al fine di non snaturarne gli elementi esistenti, dal più invisibile, come l’impiantistica sottotraccia, al più evidente, come l’apparato scultoreo. La villa oggi ospita incontri, eventi, mostre e cerimonie private». • Dalla villa alla vigna. Giuseppe Rizzardi ha quindi illustrato le fasi della produzione dell’Amarone Villa Rizzardi, le cui uve provengono in gran parte dal vigneto Pojega, che delimita a sud-ovest il palazzo e il suo giardino. «Le uve coltivate a Negrar – ha ricordato - sono raccolte e vinificate nella cantina di Pojega, dove il vino rimane fino al termine dell’invecchiamento. L’imbottigliamento, l’affinamento in bottiglia e la preparazione delle spedizioni avvengono invece a Bardolino, nella sede logistica e amministrativa di Guerrieri Rizzardi. L’appassimento delle uve per l’Amarone è naturale in grandi fruttai, dove sono distese in cassette in pvc alimentare. Le caratteristiche di ogni singolo tipo di uva contribuiscono alla grande complessità di questo vino. Si tratta di diverse varietà: Rondinella e Corvinone, oltre a Corvina, Molinara, Negrara, Croatina e Forsellina. Provengono da varie parcelle vitate, caratterizzate da un terreno bruno-rossastro e da una consistente presenza di argilla, coltivate con il sistema della pergola doppia e piantate tra il 1976 e il 1981». • Alla tavola rotonda sono seguiti i veri e propri festeggiamenti nel giardino di Pojega, dove è stato possibile degustare l’Amarone Classico della Valpolicella Doc Villa Rizzardi in una verticale che ha visto protagoniste le annate 2003, 2008, 2010 e 2011. • Nel complesso, la produzione aziendale è legata a varie zone viticole del Veneto e i vini Guerrieri Rizzardi offrono un percorso completo che inizia dal Prosecco spumante o dal Fior di Rosa Chiaretto spumante per proseguire con i bianchi fermi del Soave, i cru Ferra e Costeggiola. Dalla zona del Bardolino nascono invece il classico Chiaretto e il rosso cru Tacchetto, mentre in Valpolicella si spazia da vini da uve fresche a quelli di ripasso e di appassimento, le cui denominazioni connotano i vigneti di provenienza: Clos Roareti, Villa Rizzardi e Calcarole. Un percorso articolato che si conclude a Soave, con il classico vino da dessert Recioto Costeggiola. • Per leggere l'articolo collegato visita il sito http://www.italiaatavola.net • Per visitare tutto il web IaT clicca qui : https://linktr.ee/italiaatavola

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