Concluso il dispiegamento del James Webb Space Telescope
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Le due settimane più intense e determinanti per la vita futura del telescopio spaziale James Webb si sono concluse sabato 8 gennaio 2022, poco dopo le 19 ora italiana, con il completo dispiegamento dello specchio principale, quando la sonda spaziale si trovava a circa tre quarti del suo viaggio verso la destinazione finale. • L’epifania di questo vero e proprio robot “transformer” è stata preceduta da due settimane di delicate operazioni di messa in posizione dei suoi componenti, comandate dal centro di controllo allo Space Telescope Science Institute di Baltimora. • Dopo l’impeccabile lancio dalla base spaziale europea in Guyana Francese, il rilascio della sonda e l’apertura dei pannelli solari - fasi a cui abbiamo potuto assistere in diretta video – i dati di telemetria hanno scandito via via la sequenza preordinata. • Tre giorni dopo il lancio, con il dispiegamento delle slitte all’interno dei quali ha viaggiato, è iniziata la complessa sequenza di apertura dell’elemento che, oltre al grande specchio a tasselli da sei metri e mezzo, caratterizza esteticamente e tecnologicamente il nuovo telescopio spaziale, ovvero lo scudo termico. • Per fare spazio allo scudo stesso e per migliorare l’isolamento termico, un meccanismo a torre ha alzato il telescopio di un metro e 22 centimetri sopra al corpo della navetta. Subito dopo, dalla slitta posteriore è stato dispiegato un alettone, che dovrebbe servire a risparmiare carburante durante la missione, compensando parte della pressione solare esercitata sull’enorme scudo termico. • Le operazioni sono proseguite con la rimozione delle protezioni a salvaguardia dello schermo solare e con l’estensione delle aste telescopiche laterali, avvenuta il primo gennaio 2022. Infine, uno a uno, sono stati messi in tensione e in posizione – con l’esatta curvatura richiesta per ciascuno – i cinque strati di cui è fatto il sunshield, una losanga multistrato lunga 21 metri e larga 14. • Si tratta di cinque fogli sottilissimi – dell’ordine dei centesimi di millimetro – ricoperti da una pellicola d’alluminio ma realizzati con una particolare plastica, il Kapton, estremamente leggera, resistente e, soprattutto, in grado di rimanere stabile entro un intervallo di temperature molto ampio. • Tanta complessità viene giustificata dall’escursione termica che questo schermo riesce a produrre tra lo strato più esterno, quello rivolto verso il Sole, con temperature massime previste attorno ai 110 gradi, e quello più interno, che può arrivare a 237 (e non 273, come viene erroneamente detto, ndr.) gradi sotto zero. • Il tensionamento dello scudo termico si è concluso il 4 gennaio e il giorno dopo è stato dispiegato lo specchio secondario, muovendo e bloccando in posizione, con una tolleranza di appena un millimetro e mezzo, la struttura di sostegno con bracci lunghi oltre sette metri. • Il sei gennaio sul retro del telescopio è stato aperto il pannello radiante che serve a disperdere il calore generato dagli strumenti di bordo. Il tredicesimo e quattordicesimo giorno dal lancio sono stati dedicati ad aprire e mettere in posizione le due sezioni laterali dello specchio principale, ripiegate al lancio per far entrare il satellite nell’ogiva del razzo Ariane 5. • Il James Webb ha così sfoggiato per intero i suoi 25 metri quadrati di ali dorate, composte da 18 tasselli in berillio, rivestiti da una patina d’oro spessa appena 100 nanometri. E sarà proprio il corretto allineamento dei grandi specchi esagonali – 132 centimetri di diametro, da lato a lato, e 20 chilogrammi di peso ciascuno – l’ultima grande fatica prima della messa in funzione. • Un’operazione che richiederà mesi per essere completata. A quel punto inizierà la fase di calibrazione degli strumenti scientifici, ed entro l’estate dovrebbero arrivare le prime agognate immagini. • Nel frattempo, viaggiando a circa 1360 km/h, Webb continua a dirigersi verso la sua destinazione finale, il secondo punto di Lagrange, un punto di equilibrio gravitazionale caratterizzato da stabilità dell'illuminazione solare, che facilita la gestione termica della strumentazione e il puntamento verso lo spazio profondo. • Servizio di Stefano Parisini • Crediti video: JWST/NASA/ESA/CSA, Arianespace • Musica: Lotus by Kevin MacLeod • Link: https://incompetech.filmmusic.io/song... • License: https://filmmusic.io/standard-license • --- • MediaInaf Tv è il canale YouTube di Media Inaf (http://www.media.inaf.it/)
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