Monica Guerritore da Eschilo quotPrometeoquot
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da Eschilo, Prometeo incatenato, vv. 442ss. • Interpretazione di Monica Guerritore • Traduzione di Federico Condello • Come risvegliati all'improvviso in un mondo sconosciuto, ci sentiamo smarriti e impotenti, con un grande bisogno di capire cosa sta accadendo attorno a noi e dentro di noi. A fronte delle nostre parole, che rischiano di suonare inadeguate, abbiamo pensato di ricorrere ancora una volta alle parole di coloro - i classici - che hanno scritto per noi e di noi. Anche se loro risposte ci appaiono superate, le loro domande rimangono intatte, attuali, urgenti: silenzio e ascolto, cura e amicizia, lontananza e prossimità, vita e limite, cadute e speranza. • Come un filosofo dell’antichità, siamo convinti che la parola, anche quella umana, «compie azioni divine: essa può spegnere la paura, eliminare la sofferenza, alimentare la gioia, accrescere la compassione». • Ed ecco allora le voci di Omero e Virgilio, Eschilo e Platone, Sofocle e Aristotele, Seneca e Agostino, Lucrezio e Marco Aurelio: maestri di pensiero lungo, interpretati da protagonisti del teatro e del cinema. Sono artisti che, ormai da quasi un ventennio, con fedeltà e generosità accompagnano e nobilitano le iniziative del Centro Studi «La permanenza del classico» durante i giovedì di maggio nell'Aula Magna di Santa Lucia. • Ivano Dionigi • Direttore del Centro Studi «La permanenza del classico» • dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna • http://www.permanenza.unibo.it
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