Franco Berrino La dieta antinfiammatoria per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali MICI
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http://gabrielemartufi.altervista.org • Argomenti: Franco Berrino, malattia di Crohn, morbo di Crohn, ileite terminale, rettocolite ulcerosa, colite ulcerosa, dieta antinfiammatoria, alimentazione antinfiammatoria, dieta antitumorale, alimentazione antitumorale, alimenti pro-infiammatori, alimenti anti-infiammatori. • Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), in inglese inflammatory bowel disease da cui la sigla IBD, sono un gruppo di entità nosologiche caratterizzate dalla presenza di flogosi cronica in assenza di eziologia infettiva. Le due più importanti del gruppo sono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Nei casi in cui non sia possibile distinguere tra malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa, per sovrapposizione di peculiarità cliniche dell'una e dell'altra, si parla di colite indeterminata. La malattia di Crohn o morbo di Crohn, nota anche come enterite regionale, è una malattia infiammatoria cronica dell'intestino (MICI) che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all'ano, provocando una vasta gamma di sintomi. Essa causa principalmente dolori addominali, diarrea (che può anche essere ematica se l'infiammazione è importante), vomito o perdita di peso, ma può anche causare complicazioni in altri organi e apparati, come eruzioni cutanee, artriti, infiammazione degli occhi, stanchezza e mancanza di concentrazione. La malattia di Crohn (morbo di Crohn o ileite terminale) è considerata una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando l'infiammazione, anche se viene classificata come un tipo particolare di patologia infiammatoria intestinale. Ci sono prove di una predisposizione genetica per la malattia e questo porta a considerare gli individui con fratelli ammalati tra gli individui ad alto rischio. La malattia di Crohn tende a presentarsi inizialmente negli adolescenti e nei ventenni, con un altro picco di incidenza tra i cinquanta e i settant'anni, anche se la malattia può manifestarsi a qualsiasi età. Le possibilità di trattamento sono limitate al controllo dei sintomi, al mantenimento della remissione e alla prevenzione delle ricadute. La malattia prende il nome dal gastroenterologo statunitense Burrill Bernard Crohn che nel 1932, insieme a due colleghi, ha descritto per primo una serie di pazienti con infiammazione dell'ileo terminale, solitamente la zona più colpita dalla malattia. Per questo motivo, la malattia è stata anche chiamata ileite regionale o enterite regionale. La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che coinvolge selettivamente la mucosa del retto e/o del colon, nella maggioranza dei casi la parte discendente. Si tratta di una malattia idiopatica, ciò sta a significare che non si conosce l'esatta eziologia della patologia. La malattia di Crohn può portare a diverse complicanze all'interno dell'intestino, tra cui l'ostruzione, lo sviluppo di fistole e ascessi. L'ostruzione si verifica in genere per stenosi o aderenze che restringono il lume, bloccando il passaggio del contenuto intestinale. Le fistole possono svilupparsi tra due anse intestinali, tra l'intestino e la vescica, tra l'intestino e la vagina e tra l'intestino e la pelle. Gli ascessi possono verificarsi in addome o nella zona perianale. La malattia di Crohn aumenta anche il rischio di cancro nella zona di infiammazione. Per esempio, gli individui con malattia di Crohn che coinvolge il piccolo intestino sono a maggior rischio per cancro intestinale. Il trattamento acuto per la malattia utilizza i farmaci per gestire eventuali infezioni (di solito antibiotici) e ridurre l'infiammazione (normalmente tramite farmaci anti-infiammatori e corticosteroidi). Quando i sintomi sono in remissione, il trattamento consiste nel mantenimento, con l'obiettivo di evitare il ripetersi dei sintomi. L'uso prolungato di corticosteroidi comporta però significativi effetti collaterali, di conseguenza, essi non sono utilizzati per trattamento a lungo termine. L'alternativa include gli aminosalicilati, anche se solo una minoranza di pazienti è in grado di mantenere il trattamento e molti richiedono farmaci immunosoppressivi. È stato anche suggerito che l'uso degli antibiotici possa cambiare il microbiota umano e il loro uso continuativo può comportare il rischio di proliferazione di agenti patogeni quali il Clostridium difficile. I farmaci utilizzati nel trattamento dei sintomi della malattia di Crohn includono: mesalazina (5-ASA), prednisone, modulatori del sistema immunitario come l'azatioprina, la mercaptopurina, il metotrexato. Inoltre sono entrati in terapia i farmaci biologici quali l'infliximab, l'adalimumab, il certolizumab pegol, il vedolizumab, il natalizumab e l'ustekinumab. I cortisonici in genere vengono usati per controllare gli attacchi severi della malattia. • https://it.wikipedia.org/wiki/Malatti...
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