Ruoppolo Teleacras Roma impugna Palermo











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Il servizio di Angelo Ruoppolo (   / 40129859538   ) Teleacras Agrigento dell’ 11 luglio 2015. • Nonostante la manovra correttiva, il governo Renzi impugna la Finanziaria della Sicilia per il 2016 e 2017. Gli interventi di Baccei, Crocetta e Faraone. • Ecco il testo : • Operazione fallita. Nonostante l’approvazione in fretta e furia della manovra correttiva alla Finanziaria della Sicilia, le correzioni non sono state sufficienti a scongiurare l’ impugnativa della stessa Finanziaria da parte del Governo nazionale. Infatti, il Commissario dello Stato, già incubo perenne della Regione Sicilia, non esiste più. Palermo tratta direttamente con Roma. Il governo Renzi ha sollecitato delle correzioni, pena l’ impugnativa. E impugnativa, malgrado tutto, è stata, smentendo le rassicurazioni finanche del sottosegretario all’ Istruzione, il siciliano renziano Davide Faraone. E il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge di stabilità, ex finanziaria, per gli anni 2016 e 2017. A non convincere il governo Renzi sono state alcune disposizioni riguardanti il concorso regionale, quindi la partecipazione della Regione Sicilia, agli obiettivi di finanza pubblica, perché tali disposizioni sono prive di copertura finanziaria per il 2016 e il 2017. E, dunque, sono incostituzionali. E' salvo, invece, l' anno 2015. Il presidente della Regione, Crocetta, si è subito impegnato a evitare il peggio, tramite una immediata azione di revisione della spesa che consenta, con il bilancio di assestamento, di ottenere il riequilibrio di bilancio. Tradotto : altri tagli. L’ assessore regionale all’ Economia, protagonista della trattativa tra Palermo e Roma, Alessandro Baccei, non è sorpreso più di tanto e commenta : “Sapevamo già che, per il 2016 e 2017, il Consiglio dei Ministri avrebbe impugnato la legge di stabilità. Abbiamo utilizzato a copertura le somme del Fondo di sviluppo e coesione per la spesa corrente, pur sapendo che non potevano essere utilizzate per la spesa corrente, ma non c'era altra soluzione”. E in prospettiva è fiducioso Crocetta che spiega : “Con il governo si arriverà a un accordo: a Roma ho fatto presente che la Corte costituzionale ci dà ragione sulla vicenda dei 300 milioni di euro iscritti al Bilancio 2015 anche se ancora non incassati, e questo ha evitato che anche l'esercizio 2015 fosse impugnato”. Fiducia coltiva anche Davide Faraone, sicuro della soluzione “perché – afferma – a volerla è il Premier. Grazie alla determinazione di Matteo Renzi si sta chiudendo una partita per il presente e si sta aprendo una strada per il risanamento dei conti e lo sviluppo della Regione Sicilia”.

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