Caso Dario Musso TSO telefonata SHOCK manicomio criminale legge Basaglia e legge Giolitti
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In foto: dal film ''Requiem for a Dream • 00:00 - TSO Dario Musso • 01:09 - La legge Giolitti • 01:47 - Nei manicomi rinchiusi omosessuali, paralitici e bambini • 02:20 - Radicali e referendum su chiusura manicomi • 02:34 - La legge Basaglia • 03:05 - Quando fanno un TSO? • 03:59 - Condizione di pericolosità per sé e per gli altri • 05:04 - Come si può riuscire ad evitare il TSO durante il ricovero? • 06:23 - Caso Musso: chiamata SHOCK all'ospedale per il TSO del fratello • Prima della legge Basaglia la 180 del 1978 , in Italia era in vigore la legge Giolitti; la 36 del 1904. Si davano sostanzialmente disposizioni ai manicomi su Come gestire i propri pazienti definiti ALIENATI. • “Debbono essere custodite e curate nei manicomi le persone affette per qualunque causa da alienazione mentale, quando siano pericolose a sé o agli altri e riescano di pubblico scandalo e non siano e non possano essere convenientemente custodite e curate fuorché nei manicomi” • In realtà in questi luoghi non venivano rinchiusi solamente i “matti” Ma chiunque avesse dato pubblico scandalo, magari con la compiacenza di qualche psichiatra, sarebbe stato internato. Tant’è che vennero rinchiusi nei manicomi omosessuali, paralitici, alcolisti e altri indesiderati. • Nel libro “Il manicomio dei bambini” di Alberto Gaino si parla di 200mila bambini (anche solo di 2 anni) internati negli istituti psichiatrici negli anni ‘60. • Nella seconda metà degli anni 70 I Radicali ottennero le firme necessarie per un referendum sulla chiusura dei manicomi e il parlamento rispose chiudendo formalmente i manicomi, trasferendone le competenze agli ospedali. • La riforma viene ricordata col nome di Basaglia seppur non l’avesse ispirata, scritta né approvata. Anzi, l’aveva apertamente criticata, cercando di dissuadere Bruno Orsini, il vero autore della legge, dall’istituire il TSO e dal riproporre la logica manicomiale in ambito sanitario. • L’Italia è stata, il primo Paese al mondo a chiudere i manicomi regolamentando il TSO e portando alla nascita dei servizi di igiene mentale pubblici. • Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è disposto con provvedimento del Sindaco, in qualità di autorità sanitaria. • Egli emana l’ordinanza di TSO solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che: • La persona si trovi in uno stato di evidente alterazione psichica ed abbia necessità di ricevere cure mediche urgenti; secondo i sanitari che l'hanno visitata • Che questa persona rifiuti di ricevere le cure proposte • Che Non si possano adottare, nell'immediato, misure extraospedaliere . • • Tutte e tre le condizioni devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico, in genere il medico di famiglia e convalidate da un secondo medico appartenente alla struttura pubblica (generalmente uno psichiatra della ASL). • La legge NON prevede che i due medici debbano essere per forza psichiatri. • Da notare che nell'attuale legge Basaglia Non é più richiesta la condizione di “pericolosità per sé o per gli altri” per essere internati. Condizione invece necessaria nella precedente legge Giolitti. • //Di fatto però, il TSO viene messo comunque in atto, quando la persona viene ritenuta un pericolo per la propria o altrui incolumità. • Generalmente si richiede se si minaccia il suicidio, se si infliggono lesioni, se si procurano danni alle cose , se ci si rifiuta di comunicare isolandosi, se si rifiutano terapie, acqua e cibo. • Ricevute le certificazioni mediche, il Sindaco ha 48 ore per disporre il TSO tramite un’ordinanza, facendo accompagnare la persona dai sanitari e dai vigili presso un reparto psichiatrico; se necessario, con la forza. • Entro le 48h dal ricovero, Il Sindaco ha l’obbligo di inviare l’ordinanza al Giudice Tutelare per la convalida che deve avvenire entro ulteriori 48h. • Il TSO ha per legge la durata di 7 giorni. Lo psichiatra può fare richiesta di prolungamento al sindaco. • Durante il ricovero l’unica possibilità che ha la persona di sottrarsi al TSO è quella di accettare la terapia stessa. La volontarietà, credo io, farebbe decadere l'obbligatorietà del trattamento . • Durante la settimana di TSO si assiste ad uno stato di debolezza, confusione, spersonalizzazione ed alienazione. Il paziente subisce la privazione della libertà e viene sottoposto a pesanti terapie psico-farmacologiche. • Per il paziente ritenuto “ribelle” si ricorre spesso sia alla contenzione fisica che all'isolamento. • Il paziente ha il diritto di comunicare con chi vuole, anche attraverso telefonate e non è ammissibile, da parte degli infermieri, selezionare le persone che loro ritengono autorizzate ad entrare nel reparto. • Al che, venuto a conoscenza del fatto, il fratello avvocato e candidato sindaco proprio 'contro' quell'eletto sindaco che ha disposto il TSO , chiama la struttura sanitaria che trattiene il famigliare e viene fuori una telefonata che sembra una sceneggiatura scritta da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. • #politica #manicomio #opg #tso
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