VILLA TREVES DEI BONFILI
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#urbex #luoghiabbandonati #dji • Località : Gazzo Veronese . La famiglia Treves La famiglia vanta un titolo baronale concesso a Giuseppe Treves da Napoleone, in quanto re d'Italia, nel 1811 e confermato nel 1812, mentre il predicato de' Bonfili fu concesso dal governo austriaco a Giacomo insieme con il titolo di Nobile Cavaliere dell'impero. Giacomo, in seguito esponente del rinato governo veneto nel 1848-1849, amava ripetere, in dialetto veneto, mi so fiol de baron, pare de baron, ma no so baron in quanto i due Giuseppe (suo padre e suo figlio) avevano ottenuto tale titolo rispettivamente dal Regno Italico (non trasmesso ai discendenti) e da Casa Savoia; quest'ultima aveva riconosciuto a Giuseppe Treves de' Bonfili (nipote di Giuseppe Treves, figlio di Giacomo e padre di Alberto) il titolo baronale in concomitanza all'annessione di Venezia al Regno d'Italia nel 1866 e inoltre nel 1894 aveva concesso un ulteriore riconoscimento baronale ad Alberto che, come secondogenito,non ne avrebbe avuto diritto. Secondo lo Schaerf fu lo stesso senatore Alberto Treves de Bonfili a ironizzare su questi riconoscimenti perché in risposta a un ebreo polacco sul come mai pur essendo israelita, avesse potuto ottenere un titolo nobiliare, gli presentò il proprio socio Coen, affermando che era nobile da 4.000 anni, in quanto i Coen sono di casta sacerdotale. Secondo l’Encyclopaedia Judaica i Treves (in Francia Dreyfus) possono peraltro vantare una tradizione eccezionale: nella loro ascendenza annovererebbero una figlia di Rashi, il saggio viticoltore di Troyes i cui commenti alla Bibbia sono alla base non solamente dell'opera di Maimonide ma anche, in parte, di quella di San Tommaso d'Aquino. I colori di famiglia, rosso e blu, rimanderebbero secondo una antica leggenda alla stirpe davidica. La stessa Chiesa cattolica che, anche durante il Medioevo fu estremamente attenta al simbolismo, richiedeva agli artisti di dipingere in rosso e blu le vesti di Gesù e Maria, onde sottolinearne l'appartenenza alla casa reale d'Israele; nella scuola veneziana di San Giorgio dei Dalmati, istoriata dal Carpaccio, accanto al Cristo sul monte degli ulivi è rappresentato uno stemma rosso e blu a sottolinearne, nel momento più buio, la regalità messianica. Sembra che, come la famiglia Abravanel, i Treves facessero risalire la loro antica origine ad un ceppo principesco davidico. • pagina facebook : / luoghiabbandonatiitaliani • pagina instagram : https://www.instagram.com/luoghi_abba...
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