vibo valentia cz
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se il video ti è piaciuto , iscriviti al canale Youtube ed alla pagina fan • / vibo-valentia-capoluogo-della-calabria-ult... • Vibo Valentia (AFI: [ˈvibo vaˈlɛnʦja][3], pronuncia[?·info]), già Monteleone fino al 1861 e Monteleone di Calabria dal 1861 al 1928 (Vibbu Valenzia o Muntiliuni in dialetto vibonese, Hipponium o Montileonum in latino[4]), è un comune italiano di 32 599 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Calabria, situato sulla Costa degli Dei. • La città di Vibo Valentia ha una storia lunga oltre 8.000 anni[5], è anche stata capoluogo della Calabria Ultra e tesoreria delle Calabrie (Ulteriore e Citeriore). • La posizione della città, adagiata sul pendio di un colle,[6] assume un'importanza strategica in ambito territoriale. Crocevia sin dai tempi dell'antica Grecia e dell'impero romano[7][8][9], domina sia l'hinterland, sia la catena montuosa delle Serre calabresi, sia la zona marittima con il suo porto e le stazioni turistiche. È necessario viaggiare su gomma anche per raggiungere il porto della frazione Vibo Marina. • La città di Vibo Valentia sorge su un grande terrazzamento collinare scistoso, Il palazzo comunale sorge a 476 m s.l.m. ma il comune raggiunge i 568 m nella parte più alta e si trova sul livello del mare nella zona Marina. Le tre maggiori concentrazioni di attività industriali del comune sono presso la Località Aeroporto, presso Porto Salvo (adiacente a Vibo Marina, grazie allo sfruttamento delle opportunità fornite dalla presenza del porto polifunzionale e dello scalo ferroviario), e infine al confine con Maierato, mentre la zona commerciale è sita all'interno della città sulla collina, come anche la maggior concentrazione demografica. • Il fiume più importante del territorio comunale è il Mesima, che nasce alle pendici del monte Mazzucolo (942 m) e sfocia nel mar Mediterraneo a nord di San Ferdinando, località tra Nicotera (VV) e Rosarno (RC). Gli confluiscono a sinistra il fiume Marepotamo, il fiume Metramo e il fiume Vena e a destra il fosso Cinnarello e il torrente Mammella. Nel territorio comunale scorre alle spalle del castello normanno-svevo, all'interno dell'omonima vallata. La città presenta inoltre numerose fiumare, tra cui spiccano il Sant'Anna e il Trainiti. • Il clima estivo in città non è mai veramente caldo, a stento supera i 30 °C ma in compenso è umido e afoso, situazione diversa sulla marina dove le temperature raggiungono anche i 35 °C ma con un livello molto inferiore di umidità. Il clima è piacevole, mai troppo freddo e si concede spesso a giornate soleggiate che raggiungono anche i 20 °C. Le precipitazioni non sono molto frequenti, e in particolare le nevicate sono rare. • In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media dei mesi più freddi, gennaio e febbraio, si attesta a +12,2 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,3 °C. • Le precipitazioni medie annue si aggirano sui 550 mm e si distribuiscono mediamente in 73 giorni, con un prolungato minimo estivo e un moderato picco tra l'autunno e l'inverno • Nel corso della sua millenaria storia, Vibo Valentia ha avuto differenti nomi, che corrispondono all'evoluzione della città nelle epoche storiche:[11] • Veip o Veipuna[12], insediamento pre-ellenico; • Hippṓnion (cf. Ἱππώνῐον) (forma paronomastica utilizzata dalle fonti letterarie, il nome realmente utilizzato dagli abitanti era Veiponion poi Eiponion per la caduta del digamma iniziale), nome della colonia greca; • Vibo Valentia, in periodo romano; • Monteleone, dal periodo svevo all'Unità d'Italia; • Monteleone di Calabria, fino al 1928. • Al Neolitico, risalgono tracce di un'intensa frequentazione[7][8] dell'attuale Vibo Valentia (strumenti del Neolitico sono venuti alla luce durante lo scavo della Necropoli Occidentale di Hipponion, Orsi segnalava altri rinvenimenti relativi a questo periodo vicino i resti del tempio dorico in località Belvedere Telegrafo e nel tratto delle mura greche in località Trappeto Vecchio, il Topa ricorda vari ritrovamenti del Neolitico a Vibo, infine in recenti scavi presso via Romei sono emerse significative tracce di questo periodo). Tracce di occupazione nell'Età del bronzo e del ferro sono state ritrovate durante lo scavo della Necropoli Occidentale, dell'area sacra in località Scrimbia e nell'area sacra in via Romei. Il nome di questo primo insediamento indigeno doveva essere Veip o Veipuna. Per avere uno sbocco commerciale sul mar Tirreno ed evitare di fare il periplo della Calabria e quindi attraversare lo stretto (sotto l'influenza di Rhegion), nella seconda metà del VII secolo a.C. i greci di Locri Epizefiri fondarono la sub-colonia con il nome di Hipponion[13]. Alla fine del VI secolo a.C., la città sconfisse in battaglia Crotone con l'aiuto di Locri e Medma: la notizia è riportata su uno scudo con incisa
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